QUADERNI della F.I.A.P. n.14 Norberto Bobbio L'ideologia del fascismo Alcuni paragrafi di questo saggio (precisamente i nn. 1, 2, 4, 5, 6, 7, 8, 10, 14) sono stati letti o riassunti al ciclo di “Conversazioni promosse dal Consiglio regionale lombardo nel Trentennale della Liberazione", nell’Aula Magna dell’Università statale di Milano, nel gennaio 1975; quindi pubblicati sia nel volume che raccoglie le lezioni del ciclo, 1945-1975. Italia, Milano, Feltrinelli, 1975, pp. 47-58, sia nella rivista “Alternative”, bimestrale di cultura e proposta politica, Milano, I, n. 1, febbraio 1975, pp. 40-49. II saggio completo, di cui é apparso un riassunto nella “Lettera ai Compagni”, VII, n. 3, marzo 1975, p. 10, è qui pubblicato per la prima volta per gentile iniziativa della Federazione italiana delle Associazioni partigiane (FIAP). (N. B.) | © I Quaderni della FIAP
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Quaderni della FIAP, n.14
L'ideologia del fascismo
di Norberto Bobbio [La versione integrale del testo è disponibile nel formato pdf] 1) Che nell’ideologia del fascismo siano confluite concezioni del mondo e della storia, idee politiche e sociali, etiche e giuridiche, modi di pensare, atteggiamenti spirituali, umori ed argomenti polemici, che già si erano manifestati con forza suggestiva, se non proprio dirompente, nel quarto di secolo precedente, è cosa tanto nota da non dover essere più ripetuta. Se mai l’esplorazione delle correnti d’idee prefasciste è stata così ampia che si può ormai tentare, se pur correndo il rischio di una certa schematizzazione, di individuarne alcuni caratteri comuni. Norberto Bobbio
1. Cito per tutti R. DE FELICE, Introduzione a Il fascismo e i partiti politici italiani, Bologna, Cappelli, 1966: “Questo [il fascismo] è recepito, valutato, giudicato non tanto per le poche, confuse e spesso contraddittorie soluzioni positive che esso proponeva, ma per i suoi innumeri no a questo o a quell’aspetto della società, della politica, dell’economia, della mentalità del tempo”(pag. 18). 2. Traggo questa citazione da E. NOLTE, I tre volti del fascismo, Milano, Sugar, 1966, pag. 214. Il passo si trova nell’Enquȇte sur la monarchie, pag. 517. 3. F. NIETZSCHE, Frammenti postumi (1887-1888), Milano, Adelphi, 1971, pag. 105. 4. O. SPENGLER, Il tramonto dell'Occidente, Milano, Longanesi, 1957, pag. 548. 5. NOLTE, op. cit., pag. 220. 6. CH. MAURRAS, Réflexions sur la révolution de 1789, Paris, Les iles d’or, Editions Self, 1948, pag. 37. 7. MAURRAS, Op. cit., pag. 11. 8. MAURRAS, op. cit., Société naturelle et association libre, pagg.,67-70. “[...] par le fil du droit révolutionnaire, cette société naturelle a été transformée en ‘une association libre’. C’est la fédération des citoyens au Champ de Mars qui a fondé la patrie nouvelle. Présenter cela comme un achèvement et, en d’autres termes, un progrès est une erreur grossière. Il n’y a pas de recul plus patent. Il n’y a pas de régression plus caractérisée. Car, si je suis Français parce que je le veux, en vertu d’une simple aliénation de mon ‘moi’ à la France, le droit révolutionnaire m’apprend qu’il me suffira de cesser de vouloir de l’être pour cesser de l’être”. 9. Così G. PAPINI e G. PREZZOLINI, Vecchio e nuovo nazionalismo, Milano, Studio editoriale lombardo, 1914, pag. 9. 10. NIETZSCHE, Frammenti postumi, op. cit., pag. 59. 11. Si osservi nella frase seguente il tema della democrazia causa di tutti i mali ed anche del socialismo con il connesso attacco a Rousseau: “La dottrina socialista, tirata alle sue ultime conseguenze dal bolscevismo, non è nuova. Non è che una trasposizione della democrazia nel campo economico. La rivoluzione russa fu una edizione peggiorata e scorretta dell’89. Eguale fu il metodo e gli stessi protagonisti si assomigliano stranamente. Bolscevichi e giacobini hanno una sola mentalità. Lenin si proclama discepolo di Marx, come Robespierre, il macellaio-filosofo, si vantava apostolo di Jean Jacques Rousseau; le formule del loro catechismo sono diverse, ma la sostanza spirituale è la stessa. Per comprendere il Capitale, bisogna aver letto il Contratto sociale” (Programma della destra fascista, Firenze, La Voce, 1924, pag. 6). 12. M. BARRIES-CH. MAURRAS, La République ou le roi. Correspondance inédite 1888-1923, Paris, Plon, 1970, pag. 635. 13. B. MUSSOLINI, voce Fascismo, in Enciclopedia italiana, vol. XIV, pag. 848. 14. H. KOHN, Ideologie politiche del XX secolo, Firenze, La Nuova Italia, 1964, pag. 77. Il tema dell’attivismo a proposito del fascismo è stato ripreso da A. DEL NOCE, Appunti per una definizione storica del fascismo (1969), in L’epoca della secolarizzazione, Milano, Giuffré, 1970, pagg. 111-135. 15. Il brano si trova nel saggio intitolato Ragguaglio sullo stato degli intellettuali rispetto al fascismo, premesso come introduzione al libro di A. SOFFICI, Battaglie fra due vittorie, Firenze, La Voce, 1923, pag. XXII. 16. MUSSOLINI, op. cit., pag. 848. Per una trattazione “seriosa” del fascismo come dottrina è da vedere l’opera in tre volumi di A. CANEPA, Sistema di dottrina del fascismo, Roma, Formiggini, 1937, dove si può leggere la seguente conclusione: “Non si vede la ragione per cui la nostra scienza non possa avere un carattere sui generis, essere cioè la scienza del fascismo puramente e semplicemente. Quando si studia la dottrina di Cristo si dice che si studia il Cristianesimo; la dottrina di Budda è il buddismo; la dottrina di Mussolini è il fascismo” (vol. I, pag. 174). 17. G. GENTILE, Il mio liberalismo (1923), in Che cosa è il fascismo, Firenze, Vallecchi, 1925, pagg. 119-122. I passi citati si trovano a pag. 120 e 121. 18. G. GENTILE, voce Fascismo. Dottrina. Idee fondamentali, in Enciclopedia italiana, vol. XIV, pagg. 847-848. Per quel che riguarda il rapporto tra stato e nazione, vedi anche Genesi e struttura della società, Firenze, Sansoni, 1946: “Non è la nazionalità che crea lo Stato, ma lo Stato che crea (e suggella e fa essere) la nazionalità” (pag. 57). 19. Così, ad esempio, ARRIGO SOLMI, Le genesi del fascismo, Milano,Treves, 1933, che considera il fascismo come compimento del Risorgimento, non senza averlo definito “il fenomeno più grandioso dell’Europa del sec. XX”. 20. F. ERCOLE, Dal nazionalismo al fascismo. Saggi e discorsi, Roma De Alberti editore, 1928, pag. 151. Nella stessa direzione, C. CURCIO, L’esperienza liberale del fascismo, Napoli, Alberto Morano, 1924: il fascismo realizzando lo stato etico realizza lo spirito del liberalismo. 21. II fascismo è religione è il titolo dell’ultimo paragrafo dell’importante discorso di Gentile, Che cosa è il fascismo (1925), poi nel volume Che cosa è il fascismo, cit., pagg. 38-39. 22. “Certo la storia dello Stato è la storia della sua continua rivoluzione: ossia del processo in cui lo Stato propriamente consiste” (Genesi e struttura della società, cit., pag. 109). 23. S. PANUNZIO, Lo stato fascista, Bologna, Cappelli, 1925, pag. 21. Si richiama con simpatia alla tesi di Panunzio il libro di N. D’AROMA, dal significativo titolo Fascismo rivoluzionario. Pagine di pensiero e di battaglia, Collezione di studi politici, La Giovane Italia, s.d. ma 1924. L’autore vi propone assemblee annuali, del partito che avrebbero punti di contatto “con il congresso Pan-Russo dei Soviet” (pag. 25). 24. G. MANACORDA, Il bolscevismo, Firenze, Sansoni, 1940, pag. 270. 25. G. MAGGIORE, Un regime e un’epoca, Milano, Treves, 1929, pag. 141. 26. G. MAGGIORE, La politica, Bologna, Zanichelli, pag. 337. 27. U. SPIRITO, Il corporativismo come liberalismo assoluto e socialismo assoluto (1931), in Capitalismo e corporativismo, Firenze, Sansoni, 1933, pag. 37. 28. SPIRITO, op. cit., pag. 40. 29. Questo saggio riprende, talora riassume e talora approfondisce, alcuni miei saggi precedenti sullo stesso argomento: Il regime fascista (I), in AA.VV., Trent’anni di storia italiana, 1915-1945, Torino, Einaudi, 1961, pagg. 151-166; Cultura e costume tra il ’35 e il ’40, in Trent’anni di storia politica italiana, 1915-1945, quaderno del “Terzo programma”, n. 2, 1962, pagg. 281-292; Fascismo e antifascismo, in Fascismo e antifascismo. Lezioni e testimonianze, Pinerolo, La Tipografica, 1965, pagg. 9-23; L’ideologia del fascismo, cap. 17 del Profilo ideologico del Novecento, in Storia della letteratura italiana, Milano, Garzanti, 1969, vol. IX, pagg. 199-209; Fascismo e cultura, in AA.VV. Fascismo e società italiana, Torino, Einaudi, 1973, pagg. 211-246. |