Eventi 1999

9 novembre 1999

Delegazione della F.I.A.P. ricevuta dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi

Una delegazione della F.I.A.P. è stata ricevuta dal Presidente della

Repubblica cui ha illustrato i risultati del congresso, pubblichiamo

l'intervento del Presidente Aniasi. Tutta la documentazione è pubblicata

sulla rivista Lettera ai Compagni

9 novembre 1999 - incontro del Consiglio Direttivo Nazionale della F.I.A.P. con il Presidente Carlo Azeglio Ciampi

Quirinale 9 novembre 1999, incontro del Direttivo Nazionale F.I.A.P. con il capo dello stato.

Aldo Aniasi e Generale C.A. Luigi Poli (Presidente Associazioni Nazionale Combattenti Guerra di Liberazione)

Quirinale 9 novembre 1999, incontro del Direttivo Nazionale F.I.A.P. con il capo dello stato

Aldo Aniasi, Gaetano Arfé, Giorgio Spini

Quirinale 9 novembre 1999, incontro del Direttivo Nazionale F.I.A.P. con il capo dello stato

Renzo Biondo, Loredana Maspes, Noè Foà

Quirinale 9 novembre 1999, incontro del Direttivo Nazionale F.I.A.P. con il capo dello stato

Aldo Aniasi, Gaetano Arfé, Giorgio Spini

OMAGGIO DELLA F.I.A.P. AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA CARLO AZEGLIO CIAMPI PRONUNCIATO DAL PRESIDENTE NAZIONALE ALDO ANIASI IL 9 NOVEMBRE 1999

Signor Presidente,

a nome dei dirigenti nazionali della F.I.A.P. (Federazione Italiana delle Associazioni Partigiane), qui presenti, Le esprimo gratitudine per averci consentito con questo incontro che ci onora, di esprimerLe la gratitudine per l’attenzione con la quale ha seguito i lavori del nostro Congresso Nazionale con il quale abbiamo celebrato il Cinquantesimo della fondazione all’insegna dell’unità della Resistenza.

Il saluto che ci ha rivolto è stato accolto con grande apprezzamento non solo per il significato simbolico che esso rappresenta ma anche e soprattutto per le affermazioni e i giudizi che ha voluto sottolineare, in forma inequivocabile, relativi ai valori della Resistenza, dell’antifascismo e della democrazia della nostra Repubblica e che, ha voluto ribadire, ha le sue radici nella lotta di Liberazione Nazionale.

Discorso di Ciampi

INCONTRO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA CARLO AZEGLIO CIAMPI CON L'ON. ALDO ANIASI PRESIDENTE NAZIONALE DELLA FEDERAZIONE ITALIANA DELLE ASSOCIAZIONI PARTIGIANE E CON UNA DELEGAZIONE DELLA F.I.A.P.

Palazzo del Quirinale, 9 novembre 1999

Ringrazio il Presidente, on. Aldo Aniasi, per quello che ha detto, per le parole con le quali ha voluto rivolgersi a me, soprattutto per quanto egli ha espresso circa i valori fondamentali che stanno alla base della nostra Costituzione.

So di dovere essere, per mandato ricevuto, garante della Costituzione Italiana e so bene come è nata quella Costituzione; insieme a voi ne ho vissuto la nascita.

E' una Costituzione nata sui valori di libertà e di giustizia, quei valori che avevano animato coloro che presero parte alla Resistenza.

Ognuno di noi ricorda quell'orribile 8 settembre 1943 a, al tempo stesso, ricorda come nei due successivi inverni i giovani italiani seppero reagire in vario modo, ma con un chiaro sentimento di vero amor di Patria e di fedeltà ai valori delle tradizioni italiane.

Il 25 aprile del 1945 ci vide tutti quanti nelle piazze italiane a gioire. Ricordo ancora l'emozione con la quale ascoltai alla radio, pochi mesi dopo, la nomina a Presidente del Consiglio di Ferruccio Parri, che è stato il primo Presidente della Vostra Associazione. Egli volle che nel Vostro Statuto fosse, scritto il principio fondamentale della moralità pubblica e privata come base dei comportamenti di coloro che si ispirarono alla Resistenza.

Essere fedeli alla Costituzione italiana significa non dimenticare mai la sua origine, le sue radici profonde.

Giustamente il Presidente Aldo Aniasi ha voluto anche ricordare che l'Associazione non vuole essere e non è un'Associazione di reduci, ma un'Associazione di persone che ritengono necessario mantenere sempre vivo il ricordo di quelle vicende, il ricordo di quei valori da tramandare anche alle future generazioni. Il ricordo non significa certo il cercare di mantenere vive divisioni; al contrario significa - come ha detto l'on. Aldo Aniasi - volere che la pacificazione, che in Italia proprio in virtù di quegli eventi è avvenuta, rimanga salda e veda l'unità nazionale del nostro Paese rafforzata dalla memoria di quelle vicende, dalla lotta che venne fatta contro la dittatura, la lotta che venne fatta in difesa dei principi fondamentali dei diritti umani.

Non ho molto altro da aggiungervi, se non ringraziarvi per quello che voi rappresentate, per quello che voi avete fatto e con voi hanno fatto tanti che non sono qui, e soprattutto di coloro che morirono in quei due inverni sulle montagne italiane. Il loro ricordo fate bene a mantenerlo vivo, fate bene tramandarlo ai giovani, ai nostri nipoti, perché spesso queste cose tendono ad essere dimenticate.

L'unità dell'Italia oggi è una realtà che si è realizzata nel superamento di quelle che furono le basi delle tristi vicende delle due guerre mondiali.

L'Europa ha significato il riscatto da mentalità, da ideologie perverse, da nazionalismi addirittura degenerati in ideologie negative dei diritti umani. L'Europa ha significato il superamento di tutto questo e da oggi l'Europa è per noi non solo il superamento di conflitti, che più non possono avvenire, ma è soprattutto una visione del futuro, di una Europa che deve affermare, in ogni parte del Continente, e sostenere in ogni parte del mondo la pace, la vera pace.

Sono solito spesso parlare della pace europea, perché è una pace che è solida proprio in quanto è nata dall'avere avuto l'esperienza di conflitti veramente terribili, ripeto: spesso degenerati e animati da ideologie indegne della coscienza umana.

Con questi sentimenti rinnovo il mio ringraziamento per la vostra presenza qui. Sono io che ringrazio voi.

Ho avuto il piacere di salutare di nuovo persone che da molti anni non vedevo. Ricordavo, poco fa, con Giorgio Spini il nostro primo incontro nel 1944. Allora avevo passato da poco le linee, ero un giovane sottotenente dell'esercito, andavo a Lecce per ricostruire la mia posizione, dopo un'annata passata nelle montagne abruzzesi. Incontrai Spini che allora parlava alla radio di Bari sotto il nome di "Gigli", se ben ricordo.

Con questi sentimenti vi rivolgo i migliori auguri e l'auspicio che possiate continuare a lungo in questa vostra benemerita attività, non solo nel ricordo del passato, ma per la costruzione di un avvenire sempre migliore. Grazie.