Rosselli Carlo e Nello

Tra marzo e maggio 1937, spinto soprattutto dall'esperienza spagnola, matura la sua ultima riflessione politica, alla quale dedicherà la maggior parte degli articoli apparsi nel settimanale di G.L.. Si tratta di un vero e proprio approdo politico del pensiero rosselliano, che si basa essenzialmente sulla consapevolezza della necessità che le forze antifasciste superino le divisioni interne per rispondere unitariamente alla fascistizzazione dell'Europa. Nei cinque articoli raccolti nel titolo Per l'unificazione del proletariato italiano (G.L. del 19 marzo), Rosselli, partendo ancora una volta dall'esperienza spagnola, auspica il superamento delle divisioni interne alle forze antifasciste, in favore di un fronte unico che persegua una politica unitaria. In questa prospettiva è importante il dialogo con i comunisti, a cui infatti è dedicato uno specifico articolo. Il loro attivismo in Spagna a fianco dei repubblicani e la loro scelta di partecipare alla formazione di fronti popolari contro i fascismi dimostrano che vi è una comunanza di idee e di obiettivi con il resto delle forze antifasciste, da cui non si può prescindere per la costituzione della nuova formazione politica. E' evidente, e Carlo lo specifica nello stesso articolo, che il partito comunista è ancora una formazione troppo classista e rigidamente chiusa nella sua gerarchia, tuttavia, di fronte alla tragicità della storia europea, ciò che più conta è la capacità di superare tali limitazioni e lottare insieme per la libertà. L'ultimo articolo è dedicato al ruolo che potrebbe essere ricoperto da Giustizia e Libertà in questo nuovo scenario politico: nata come risposta alla crisi del socialismo e delle democrazie, potrebbe avviare il processo di "nuova sintesi" tra le forze socialiste, comuniste e libertarie. Anch'essa dovrà mutare nel suo interno, con strumenti e strategie politiche più originali e nuove, capaci di controbattere all'azione del fascismo. "Di questa formazione il proletariato sarà il pernio. Ma non bisogna pensarla in termini di partito tradizionale". La sintesi proposta da Rosselli rappresenta un terreno fertile per la crescita della politica della nuova sinistra, che potrebbe trovare un nuovo spirito per combattere la dittatura e per la libertà lasciandosi dietro le rigidità ideologiche e le barriere classiste.

Dalla sera di giovedì 17 maggio, Marion e Carlo soggiornano a Bagnoles de L'Orne, una stazione termale adatta per la cura della flebite di Carlo. Qualche giorno più tardi li raggiunge Nello. Il 7 Giugno, giorno del compleanno di John, dopo che Marion è partita per tornare a Parigi dai figli, i fratelli partono in macchina per Alencon, dove Nello acquista delle trine per la moglie Maria. Qualche ora più tardi un gruppo della Cagoule (formazione eversiva della destra francese) intercetta la macchina dei Rosselli costringendola a fermarsi. Carlo e Nello vengono barbaramente uccisi ed abbandonati in una strada secondaria. Il n.25 di Giustizia e Libertà del 18 giugno 1937 si apre con il titolo "Mussolini ha fatto assassinare in Francia Carlo e Nello Rosselli". La storia confermerà nel capo del fascismo il mandante dell'assassinio. Le salme sono portate a Parigi, prima nella casa di Rue Notre-Dame de Champs e successivamente esposte alla Maison des Syndicats. Vengono sepolti al Cimitero di Père Lachaise, vicino alle tombe di Gobetti, Treves, Turati. Dirà Garosci: "C'era un'aria di sommossa, un desiderio di vendetta e di riscossa che faceva echeggiare qua e là grida di morte agli assassini fascisti, al passaggio della vedova". Amelia e Maria, minacciate dal fascismo in quanto ebree lasciano l'Italia e si trasferiscono in Svizzera. Marion resta a Parigi, poi andrà in Inghilterra ma solo per un breve periodo. Tornata in Francia, un ictus le impedirà l'uso di una mano. A causa della guerra, i Rosselli devono lasciare l'Europa e nell' agosto del 1940 si imbarcano alla volta degli Stati Uniti. Nel luglio 1946, la famiglia Rosselli torna in Italia, nella casa di Via Giusti a Firenze. Da questo momento le vite dei giovani Rosselli prendono strade diverse. Marion muore in Inghilterra il 13 ottobre 1949, a soli cinquantadue anni, Maria il 30 luglio 1998, a novantatre anni. Nel 1951 le salme di Carlo e Nello furono riportate a Firenze e traslate al Cimitero di Trespiano. Il Sindaco di Firenze Mario Fabiani, vestito in quell'occasione in tuta da operaio, volle portare a spalla la bara di Carlo.